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S.Mauro-Palmar - Piumovimento trekking dalle Dolomiti

(Sito parzialmente in costruzione)
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S.Mauro-Palmar

Dolomiti > Dolomiti Feltrine > Pizzocco-Erera > Tre Pietre


IL GRUPPO DEL M.TRE PIETRE

                                                                                    
                         E' un massiccio roccioso, formato da dolomia, che si erge tra          
        la  Valbelluna  che  lo limita a sud, la val di Canzoi che lo          
        limita  ad  ovest,  la val Casole che lo delimita a nord e la          
        val Scura che lo limita ad est.                                        
        Esso  e'  collegato con una serie di creste irte di pinnacoli          
        con  l'altopiano  di  Erera,  una  di queste cime e' il monte Pievidur.
        La  quota  raggiunta  dalle sue cime e' piuttosto modesta, si          
        va  dai  m.1965 che e' la quota massima del M.Tre Pietre ed i          
        mt.1930.  quota  del  M.Cimone, fino ad una serie di cime che          
        svettano sui 1600, 1700, 1800 metri.                                   
        Le valli che incidono il massiccio sono fondamentalmente due,          
        cioe'  la  val  Fosserla,  e la val di Salmenega. Le restanti          
        sono da considerarsi a confine del gruppo.                             
        I  sentieri  che  si  inoltrano  nel  massiccio,  decisamente          
        impervio e selvaggio, sono stati segnati solamente di recente          
        ed alcuni rimangono solamente come tracce, perche' oltre alla          
        caccia  nessuno  frequenta  piu' quei luoghi per il pascolo o          
        la raccolta del legname.                                               
        Il sentiero escursionistico "De Bastiani" e' il tracciato che          
        si  inoltra  piu' sicuro nel gruppo. Esso e' stato adattato e          
        segnato dal gruppo escursionisti di Cesio, permette l'accesso          
        al  Bivacco del Bosco dei Buoi, costruito su ruderi nel 1990.          
        Il sentiero  piu'  comodo per pervenire al bivacco e' questo:          
        esso sale il M.Palmar e poi con un saliscendi di cento metri,          
        da    localita'  Sass  da  Porta  vi  perviene  con  tortuosi          
        aggiramenti di vallette e con qualche corda fissa.(dis.1000m)          
        Dal  versante  ovest  un  sentiero  dapprima molto largo, poi          
        stretto  e scarsamente seguibile, seppur segnato, percorre in          
        salita  molto  accentuata la Val Fosserla e perviene al Bosco          
        dei Buoi a quota mt.1645, superando un dislivello di ben 1100 metri.

        Dal  bivacco  e'  facilmente raggiungibile la cima del gruppo          
        salendo  il  canalone  che spacca in due il gruppo. La salita          
        del  canalone  si  intraprende dalla localita' Lebi, (100 mt.          
        sotto al bivacco, sul sentiero, o traversando alti in quota.           
        Sulla  antica cartografia, inoltre, (Grandis-1713 ed anche su          
        carte    del 1899) viene riportato un collegamento tra la val          
        Fosserla    e   la  Val  Casole  scavalcando  il  M.Piavon  e          
        pervenendo  a  casera  Fraton.  Esso  e'  segnato con traccia          
        leggera  rispetto  agli  altri  percorsi.  Si  sa che oggi e'          
        solamente  un  percorso  di  caccia  ( anche  se le tabelle di         
        riserva  di  caccia  si  snodano  lungo  tutto il crinale del          
        M.Piavon su verso il M.Tre Pietre.)                                    
        Dal    versante    della  val  scura  il  sentiero  che  sale          
        maggiormente  il  Gruppo e' quello che sale alla chiesetta di          
        S.Mauro,  a quota 1175. Da essa qualche traccia sale verso il          
        M.Cimone  e  cala  verso  la  val  scura, ma sono percorsi di          
        caccia e da boscaioli, che ben presto si arrestano sotto alle          
        pareti incombenti del Gruppo.                                          
             
                                                     Ritaglio da Carta Tabacco - Vette Feltrine - scala 1:25000
                                          



                         GIRO AD ANELLO DA CAMPEL ALTO PER RICOVERO PALMAR                              E BIV. CASAGRANDE A SUD DEL CIMONE (COL GRAND)
          Dislivello mt.700

    Acqua: al biv.Casagrande ed al ricovero di q.1400.
    tempo: ore 2.30 circa in salita
           ore 0.45 in discesa.
        
    Questo itinerario  si  svolge per mulattiere e  sentieri ben
battuti ma non segnalati dal CAI su terreno al 1991-
    Le carte topografiche al 25000  sono estremamente imprecise,
al punto che  e'  meglio consultarle solo per avere una  idea del
tipo di terreno ma non dei sentieri esistenti.
    Punto di partenza ed arrivo e' Campel alto a mt.700.
    Vi si arriva  da Cergnai  per una strada  che passa dinnanzi
all'asilo  comunale,  in salita:  giunti a  Campel,  si  lascia a
sinistra  la  strada  per  Cesiomaggiore  (Case  Marianne)  e  si
prosegue diritti in salita lasciando a destra una  casa (sede ANA
- statua di un Alpino-) arrivando cosi' alle case di Campel Alto.
    Il  sentiero  ha  inizio  sulla  sinistra  della  strada, in
corrispondenza di  un  tornante  (a destra abitazione)  con prato
con scritta 'proprieta'  privata'(mt.700);  piu'  su la strada si
inoltra nella Val Scura (teleferica)  e diviene  praticabile solo
ai mezzi fuoristrada.
    
    La mulattiera si inerpica tagliando in diagonale la montagna
verso  ovest,  si  lasciano  a sinistra due  sentieri secondari e
prosegue  a tornanti  in  mezzo al  bosco fino ad una  spalla ove
arriva una teleferica per trasporto legna.  (mt.1000 circa- oltre
la spalla, e' possibile vedere casera Rissac mt.1022)   
    Da qui'  si inverte il cammino in direzione ovest  e salendo
ancora per bosco e superando un  grande  masso (posto  di ristoro
per  i boscaioli)  si  perviene  al  bivio  (mt.1150  circa), sul
costone della montagna,  che porta a nord
n discesa verso Casera Rissac (diruta).
    Dal bivio, puntiamo dapprima in piano poi in leggera discesa
verso sud-ovest, passando dinnanzi a grandi muraglioni di pietre,
(muri di sostegno di vecchie cave di pietra)  e poi, per sentiero
molto largo e con muretto laterale  si  giunge  in  piano  ad una
Casera  parzialmente  diruta.(mt.1039)  La  parte sana  di questa
Casera  ha  il  tetto in  lastre  di  pietra  ed  e' provvista di serramenti.



    Il  sentiero  vi  passa dietro  e poi sale  verso  n.ovest e
subito presenta un bivio:  salendo diritti verso  nord (m.Palmar)
si va verso il biv.Casagrande. (Percorso di discesa)
    Si prosegue in leggera salita verso ovest e  poi il sentiero
corre in  piano (e  taglia  in  piano anche un  sentiero che sale
verso   alcune case soprastanti.)
    Proseguendo in leggera discesa si  incontra  poi un sentiero
che sale e lo si imbocca verso nord.  (dalla casa semidiruta fino
a questo bivio vi sono  circa 500 mt. di di sentiero.)
    Con qualche tornante ed in mezzo a vegetazione prevalente di
larici e pini si arriva fino al Rif.Ricovero Palmar (mt.1171).


Rifugio Palmar (ritaglio foto di Dimitri Degol da MapyCZ)

    NB.  Una di queste abitazioni e' stata adibita a rifugio. Le
chiavi sono presso  il Bar di Cergnai.  Vi e'  una grande tettoia
per riparare dalla pioggia, un focolare e legna in abbondanza.
    Poco  distante,  circa  200  mt ad  ovest oltre  ad  un orto
recintato,  vi e' una altra costruzione in muratura molto piccola
ma con tetto in pietre ancora solido. (sentierino).
    Dalle  costruzioni  adibite  a  rifugio  si   diparte  verso
sud-ovest (davanti all'orto)  un sentiero   che scende e porta in
localita'  Pra'  della Montagna presso altre casere a sud-est del m.Palmar.

    Il sentiero  punta verso l'orto  e poi effettua  un tornante
verso nord-est passando in salita dietro  alle case.  Si sale per
il bosco e,  giunti ad un bivio, si prende il sentiero che sale a
sinistra  ,   piu'  ripido.  (andando  diritti  si  costeggia  la
montagna, ma poi il sentiero si perde su per ripidi prati)
    Ad un altra biforcazione del  sentiero si prende  il ramo di
sinistra e subito si giunge al Bivacco Casagrande.(mt.1350 circa)



    
    NB:  Il biv. Casagrande e' stato costruito dai Cacciatori di
S.Giustina.  E'  metallico (box d'auto) ed internamente vi e' una
stufa a legna ed  una rete  metallica,  due sedie  ed  un'asse in
legno che funge da panca.  Vi e'  anche un piccolo armadietto, ma
il tutto e'  in condizioni pietose. Il biv.e' ancorato al terreno
con funi  metalliche.  Esternamente vi e'  un tavolino rotondo in cemento.
L'acqua e'  oltre al bivacco, a nord e sul sentiero, a circa
centocinquanta metri,  dove e'  stata messa a punto una vasca con rubinetto.

    
    Proseguendo per il sentiero a  nord del bivacco,  in piano e
poi in  leggera salita,  dopo aver oltrepassato la  fontanella (a
sinistra) si prosegue per bosco di pini puntando verso il vallone
che scende dal Cimone (Col Grand)  e, dopo aver superato il bivio
del sentiero  che sale  dalla valle,  si  perviene  ad  una altra
costruzione in muratura a mt.1400  circa,  laddove la vegetazione
lascia posto ai prati e nel bel mezzo del vallone che  scende dal Cimone.


Ricovero Palmar

    NB:  Questa costruzione,  recentemente riadattata dal gruppo
cacciatori di s.Giustina, e' composta da un vano aperto con panca
e focolare (caminetto in lamiera zincata). Il tetto e' in lastre
di pietra e tela incatramata.
    Esternamente un  tavolo  in  pietra  ed  una  fontanella con
rubinetto che al  10/1991  e'  funzionale.  la  fontana e' datata 1968.

       
    E'  possibile  scendere  per sentiero  molto scorrevole come
segue:  dal ricovero dei  cacciatori di s.Giustina  si scende per
qualche centinaio  di  metri  e  poi,  al  bivio,  si  cala verso
sinistra scendendo per un sentiero molto largo
e  senpre in mezzo al bosco.
    Si lasciano a sin.  i ruderi di una casera (circa  mt. 1300)
ed a tornanti si cala a sud fino a quota mt.1175 dove il sentiero
presenta un bivio:  a sinistra si  scende verso un gruppo  di tre
case ancora  non dirute  del tutto e poi si  scende  ancora a sud
fino a pervenire nei pressi della casera semidiruta di q.1039 mt.
di cui prima avevo scritto.
    Da qui'  si prende verso nord in piano ed in  leggera salita
ripetendo il tragitto effettuato precedentemente.
    Giunti al bivio per Casera  Rissac,  non volendo ripetere il
tragitto di salita, si scende verso tale Casera e da qui' giu' in
val  Scura dove  si  incrocia  la  pista forestale che  riporta a
Campel Alto costeggiando in quota. (Il sentiero sotto al prato di
casera Rissac si biforca,  ma entrambe le possibilita'  portano a valle).



                                      Alla Chiesa di S.Mauro di Cergnai

La chiesa di S.Maurocon dfondoil M.Pizzocco

La Chiesa di S.Mauro si erge sulla dx orografica della Val Scura
una confluente della Valbelluna sulla sua dx orografica.
Da Cergnai si sale fino a Campel e piu' su fino a Campel alto,
mt.780 circa, dove la strada si infila nella dx orografica della Val Scura.
(parcheggi laterali-segnaletica del Parco delle Dolomiti Bellunesi).
Si segue la strada sterrata e subito si oltrepassa una lapide
datata 1881, poi un capitello e poco oltre si lascia a destra la
strada rotabile che porta alla vicina casera Noie a mt.851.
Si lascia sulla sx anche una bella fornace in sasso ancora molto
ben conservata.






La Chiesetta di S.Mauro di Cergnai


Chiesetta di S.Mauro di Cergnai con sfondo il M.Pizzocco

     La chiesetta ed il tragitto di Salita                  la chiesetta dalla traccia che cala in Val Scura


L'ampia carreggiata della mulattiera che ale alla chiesetta di S.Mauro

A pochi passi vi e' la teleferica di servizio per la chiesetta ed
un ricovero con buon tetto; poco oltre bisogna abbandonare la
strada che prosegue a sinistra, proseguendo diritti per una
mulattiera ben battuta e lastricata: vi e' l'indicazione per la Chiesa.
Si salgono numerosi tornanti nel bosco e la mulattiera diviene
sempre piu' ripida, ma sempre ben agibile: In alto, a quota 1000
mt. circa il sentiero taglia tutto il colle da est verso ovest per
una bella cengia mugosa che passa sopra a salti rocciosi.
Oltre alla cengia il sentiero si fa un po' roccioso, scavato
nella roccia ed in corrispondenza dell'ultimo grande tornante
supera una vena di acqua con tubo cementato.
In breve, con pendio ben piu' dolce, si prosegue verso est sino
al pascolo dove si erge la Chiesa di S.Mauro.
Dietro alla chiesa vi e' un ricovero adibito a bivacco e sempre
aperto: vi e' il larin, cucina, tavolo e panche
nonche' legna da ardere;
Un sentiero porta ai prati sul colle sopra alla chiesetta.
Dislivello mt.475
Vena d'acqua al tornante prima della chiesetta.
Ore 1-1.30 circa
Cartografia Tabacco n.23 - Alpi Feltrine-Le Vette-Cimonega



Dalla Localita' S.Mauro di Cergnai

Accessi alla pala di quota 1160 a nord della Chiesa
A  nord della  chiesetta di san  Mauro,  ad una quota inferiore e
piu'  a monte seguendo la val Scura,  vi e' una pala boscosa, non
quotata sulle carte (mt.1160).  A sud della sua  cima  vi  e' una
forcellina  agibile  che  collega  la  val  Scura  con  una valle
laterale senza nome.
Questa pala boscosa e'  tagliata alla base est dal sentiero della
dx orografica  della  val  Scura,  descritto  in  altra  nota; il
versante nord-ovest e' agibile e sbocca nella alta val Scura dove
da ovest ad  est (a  quote  leggermente  differenti  sul versante
della pala del Ciso  scorrono due larghe mulattiere  di boscaioli
che  si  ricongiungono al sentiero del passo Forca  nel  bosco di
pini ed abeti di quota 900  mt.  dove val Cavaller e val Scura si uniscono.


                        Descrizione del percorso effettuato:
Dove val Cavaller e val Scura  si uniscono,  circa una ventina di
metri prima dell'antico  confine (cumulo di  pietre sul sentiero)
sulla  destra,  una traccia  ben battuta scende  qualche metro in
direzione del greto del torrente.
Si  continua  esattamente  sul  versante  opposto   del  torrente
entrando diagonalmente nel bosco e continuando in  leggera salita
sul suo margine sinistro, appena sopra il greto della val  Scura.
(direzione ovest)
La mulattiera  diviene evidente  e poi cala  a sud nel  greto del
torrente dopo  aver  superato un tratto  ricoperto di  mughe e ne
risale il versante opposto verso ovest perdendosi nell'erba.
Si prosegue  salendo sottocroda  fino  ad entrare  in un canalino
sassoso  che cala  da  sinistra (da sud,  grossomodo dalle creste
della chiesa di S.Mauro).  Si segue un sentierino  tracciato piu'
dalle bestie che dall'uomo,  il quale dapprima sale  ripido sulla
destra  del  canalino,  poi  sulla  sua  sinistra,  e  lo  risale
completamente  fino  a quota 1150  mt.  circa    (sotto le crode)
dove si esce a sinistra verso est per evidente traccia  fino alla
forcellina di quota 1160 mt.

NB:  Il vallone di  cui abbiamo risalito  il  canalino piu'ad est
della dx orografica, e' agibile anche sulla sua sx orografica per
tracce non molto marcate.
(La forcellina e'  evidentemente molto frequentata  dalle bestie,
presenta un sentierino che sottocroda verso sud risale due ripidi
canalini  per portarsi  verso  le  cengie  nord  della  chiesa di
S.Mauro;  v'e'  da  dire,  inoltre,  che da questa  posizione gli
animali possono usufruire di  molte vie di  fuga e  per questo il
pulpito e' per loro una perfetta posizione strategica)  

Dalla forcellina si cala in mezzo al bosco di faggi verso est per
pala  ricoperta di  fogliame  (a  sinistra  schianti  di piante),
lasciando sempre  alla ns destra  il ripido canalone  sassoso che
scende  verso la  val Scura.  Quando il bosco lascia  il posto ad
abeti e pini,  il sentiero  che prima era  ricoperto  di fogliame
diviene  evidente:  esso diagonalmente a  quota  950 mt.(*)scende
verso nord per bella cengia fino ad  un piano (lapide  di marmo a
sinistra,  sotto  ad  un  sasso)  e quindi  cento metri  avanti a
destra finisce grossomodo trenta metri piu'  a valle del punto in
cui era stato iniziato codesto giro.
(grosso  segno bianco  sul  greto  del  torrente,  lato  della dx orografica)

(*)  in questo  punto si  ricongiunge con la  traccia del vecchio
sentiero della dx orografica ed il percorso da qui  e' comune con
detto percorso.

Dal bivio di  Val Scura: Dislivello circa 250 mt.
Non c'e' acqua sul percorso
tempo circa ore 1.30.


Sentieri della dx orografica della val Scura (Pizzocco-T.Pietre)
(sentiero 'basso')
Vi sono solamente due sentieri che si  inoltrano nella  val Scura
seguendo la  dx  orografica:  entrambi sono  in  parte  comuni al
sentiero che sale  verso  la  chiesa  di  San  Mauro,  uno scorre
relativamente basso,  poco piu' alto di casere Noie, l'altro cala
dai  prati sovrastanti la  chiesetta.  Entrambi confluiscono alla
testata della val Scura, dove si congiunge con la val Cavaller.
Esii non sono  frequentati poiche'  con  la  creazione  del parco
naturale  della  val  Scura   sono  stati   interdetti  anche  ai
cacciatori,  principali frequentatori della zona.  Fino agli anni
sessanta  veniva  effettuato  anche   un  prosperoso   lavoro  da
boscaioli,  testimoniato dai larghi  sentieri  che  entrano dalla
sin.  orografica;  con la chiusura della ex  malga Miari  e della
malga di Noie si puo'  dire che la valle non e'  piu' frequentata
salvo qualche raro turista amante dei luoghi selvaggi.

La descrizione del sentiero 'basso' della dx orografica della val
Scura  viene  fatta  partendo  da  Campel  Alto,  per  motivi  di
facilita'  di  orientamento,  e  si  consiglia  di  percorrere il
tragitto  come  da  descrizione,  eventualmente ritornando per il
sentiero basso della sx orografica,  compiendo cosi'  un bel giro ad anello.

Da Cergnai si  sale  a  Campel  Alto,  superando  la  'Casa degli
Alpini'  e parcheggiando l'auto  in  localita'  -La  Perina- dove
terminas la strada asfaltata. mt.725.
Si prosegue  per la  pista forestale  che  si  inoltra  nella val
Scura,  superando  una lapide,  un capitello ed  una  fornace ben
conservata, tutti sulla sx.
Poco dopo  aver  superato  l'inizio della  teleferica di servizio
della chiesetta di S.Mauro,  si abbandona la pista che  compie un
tornante a sx  e si  prende  la  mulattiera  dinnanzi  a noi, ben lastricata.
Il sentiero taglia a lungo e completamente tutta la costa boscosa
che scende sotto la chiesetta,  ed effettua un tornante poco piu'
avanti di due grandi abeti con sotto due cumuli  di  grossi sassi
ricoperti  di  muschio,  proprio  dove  la  costa  cala  verso il
torrente Veses.( mt.925)
Sia dal  tornante che da quota 950  mt.  (poco sopra, all'altezza
delle roccette) si diparte la traccia che passa proprio alla base
delle   roccette  (covolo).   Per  non  sbagliare,   in  caso  di
vegetazione  molto alta,  puntare  subito sotto  alle roccette ed
attraversarle alla base, ritrovando cosi' la traccia.
Si aggirano  le  rocce alla  base  per sentiero  evidente che poi
risale una pala  boscosa fino  ad  una caratteristica forcelletta
molto  panoramica a quota  mt.1025.  (Ex zona di appostamento dei
cacciatori  -   questa  ultima  risalita  presenta   un  sentiero
piuttosto  incerto per il  fogliame,  ma anche qui' basta puntare
alla sommita' dx della forcelletta.)
Il canalino che bisogna scendere  al di la'  della forcelletta si
imbocca aggirando il colle a  dx dove il  sentiero diviene ancora
evidente.
Si scende la valletta tenendosi sul sentiero  che dapprima scende
tenendosi sulla costa dx,  pittosto ripida,  poi diagonalmente si
riporta  al  centro  e  poi  esce   dalla  valletta  mantenendosi
sottocroda a sx per bel sentierino.
(non c'e'  alcun problema  per scendere la valletta  anche subito
centralmente od a sinistra, perche' essa e' ben praticabile
e non pericolosa.)
Si risale a sinistra,  su per altro canalone circa quaranta metri
fino alla base di una frana detritica gialla. (ometti)
Si attraversa il canalone in quota  verso il bosco  di pini della
costa  che abbiamo frontalmente  proprio alla  base  della frana,
poi,  sempre in  quota  si  taglia  il  bosco  verso  nord (esile
traccia)  fino ad  incontrare  il  sentiero  che scende  la costa
dall'alto.(mt.950)  (Anche qui', in caso di nebbia,basta tagliare
in quota la costa ed e' impossibile non incontrare il sentierino)
Quindi con un  bel passaggio su  cengia  inclinata  (ben visibile
anche  dal sentiero  nr.852  della sx orogr.)  il sentiero scende
diagonalmente sempre meno pendente fino  ad un pianoro dove  a sx
vi e' una lapide in marmo a ricordo di un boscaiolo deceduto.
Dal  pianoro,  mantenendosi  a dx  sul  bordo  del  torrente, per
sentierino si cala sul greto.  (si arriva esattamente all'altezza
del bivio tra sent.852  per S.Felice e sentiero basso per Campel-
grosso segno bianco su di un masso del greto,  ottimo riferimento
per chi volesse compiere in senso inverso il tragitto)

Non vi e' acqua sul percorso
Dislivello mt.275
ore 1 circa.

  

SALITA ALLA CROCE DI CESIO (MAGGIORE) mt.1235
                                                             
        Il percorso non e' segnato, ma e' evidente e molto battuto.            
        Da notare innanzitutto che la topografia attuale riporta come          
        "Croce  di  Cesio"  la quota mt.1150, mentre la quota dove e'          
        sita la croce e' a mt.1235, quattrocento metri piu' a nord.            
        Nemmeno  l'ultima  parte del sentiero, cioe' quella che porta          
        in  vetta,  e'  riportata,  pur essendo il sentiero stesso di          
        grande carreggiata.                                                    

 
                                               Croce di Cesio sopra alla 'Perina'

                                                                                                                                  
        Accesso  automobilistico:  da Cesiomaggiore (mt.480) si segue          
        la  strada che passando dinnanzi alla chiesa prosegue diritta          
        in  salita  verso  le  montagne,  poi ad un bivio (Roncogna e          
        Marianne)  si  prende  la  strada  asfaltata per Roncogna, la          
        quale  taglia  in quota la montagna per circa 600 metri e poi          
        compie due tornanti, giungendo in localita' Bulpan.                    
        Si  passa una strettoia tra due case e poi si traversa ancora          
        verso  ovest,  in  piano,  fino  alle  Case Camelin, dove una          
        indicazione a destra indica "Perina".                                  
        La  strada  ora  diviene sterrata, essa e' piuttosto ripida e          
        porta con due lunghe traversate ed un tornante alla localita'          
        "Montagna"  dove  sorgono  due  casere  e  vi  e'  posto  per          
        parcheggiare. (mt.973)                                                 
        Conviene comunque lasciare l'auto dove finisce l'asfalto, per          
        salire  la  strada  sterrata  a piedi, oppure seguire uno dei          
        sentieri che erano l'antico accesso alla montagna.                     
                                                                               
        Volendo salire a piedi, ricordo che una buona mulattiera sale          
        la  montagna  proprio  dietro  le case Camelin; essa e' molto          
        larga  ed  a  quota mt. 750 ad un bivio (capitello su albero)          
        bisogna  prendere  a  destra).  Ci  si  collega  alla  strada          
        sterrata  a  quota  mt.  900  circa che si percorre in salita verso ovest.

        Dal  bel  piano  con le case di quota 973 mt. si prosegue per          
        la  pista  forestale  che taglia il colle soprastante ai suoi          
        piedi,  da s.ovest verso n.est, (il colle e' quotato mt. 1150          
        riportato erroneamente sulla carta come quello della croce).           
        Ad  un  tornante  di  quota  mt.  1050  si abbandona la pista          
        forestale  che  prosegue  verso  ovest  verso  localita'  "Il          
        Termen"  e si prosegue con minore pendenza per una mulattiera          
        che si stacca verso n.est dal tornante stesso.                         
        Essa aggira la costa del colle e ci porta in localita' Casera          
        Le Mandre, da dove si scorge la grande Croce di Cesio.                 
        Le  casere  sono  diroccate, un grande covone di fieno indica          
        pero'  una  recente  monticazione  di bestiame.                        
        Un  grande covone di fieno si erge un po' storto a fianco del          
        sentiero ed indica una sicuro pascolo di bestiame.                     
        Infatti  poco  piu'  avanti, presso un bivio a quota mt. 1135          
        verso  sud  si  apre  un pascolo pianeggiante ed anche un po'          
        incavato.  Proseguendo  diritti  in  mezzo al prato verso una          
        ampia  forcella,  il  sentiero  porta in localita' "I Piai" e          
        cala  verso  il  sottostante  "Col  della  Torre", mentre per          
        salire  verso la Croce si prende la diramazione di destra, in          
        salita.                                                                
                                                                               
        NB:  Dal  tornante  precedente, un sentiero prosegue in quota          
             verso  nord,  passando sotto alle casere diroccate, esso          
             poi  aggira  la  costa  rocciosa  delle cave di pietra e          
             prosegue  in  quota  fino ad un rudere che si erge a mt.          
             1180, sotto alla cima "Le Laste".                                 
                                                                               
        Ora  si  segue  tutta  la cresta affilata del colle per buona          
        mulattiera che porta in dieci minuti dal bivio fino alla cima          
        dove si erge la grande croce metallica.(mt. 1235).                     
                         Vi  e'  una targa metallica che fa risalire la costruzione al  968.                                                                  
        Dalla  cima  un sentierino usato per la caccia segue tutta la          
        cresta  verso nord in direzione della Cima le Laste, sopra la          
        costa dei "Piai".                                                      
      Dal  piano di quota mt. 973, dove si giunge in auto, il tempo          
       impiegato e' di circa 1 ora.

                                 
        Dalle case Camelin: dislivello mt.535                                  
        acqua: solo presso le frequenti casere.                                
        tempo: 2 ore circa.                                                    
                                                                               
      


                                                                              
                                                                               
                                                                       
                                                                               
                                                                               
                                                                 

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