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M.Coro - Piumovimento trekking dalle Dolomiti

(Sito parzialmente in costruzione)
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M.Coro

Dolomiti > Dolomiti bellunesi > Schiara Nord > Val Vescovà


                         Salita al M.Coro (m.1985) dal Rif. F. Bianchèt
                                                        per sentiero CAI segnato



                                             Percorso con traccia GPS andata e ritorno

   
                                       Il M.Coro visto dalla Val Vescovà ed a dx dalla Val Cordevole


                                                          Il percorso di salita per il M.Coro
  
                      Il bivio poco a monte del rifugio (m.1310) ed i ruderi della Malga Castelàz a m.1602


Allo scavalcamento della costa  del Castelàz a m.1805 sotto all'appicco roccioso di m.1824. Ripidissimi prati per i Borài verso il Cògol de la Crosèra. Verso sinistra, traccia per il 'Boràl della Pala Lònga' e per  il 'Viàz dei camòrz e camorzieri'  di Franco Miotto.

Selci ancora incastonate nella lastra di pietra calcare lungo la cresta del M.Coro (Sopra al Boràl dell'Ors)


               Sopra e sotto: Schiara, Pale del Balcon e Burel viste da due altezze diverse, a sx forc. del Balcòn




     
              Presso la selletta di m.1798 del Boràl (o lavinàl de l'Ors) e foto del canalone




      M.Coro dal M.Talvena:  C=Malga Castelàz   B= Boràl Ors   H= G.Hotel Coro    P= Pala dei Camosci


                                   Ortofoto satellitare con base CTR e traccia GPS Creste del Castelàz


                                                           Carta IGM rilievi del 1888         
                      
                   Ritaglio da Von Zach - KriegsKarte 1798-1805  Tav.XII-9 Cartografo Cap. C.Catinelli
A sx la traccia del Boràl de l'Ors da sud e la traccia più a destra che sembra risalire il 'Boràl de la Pala Longa'

 
                        'Boràl della Pala Longa': Foto fatta all'uscita del Lavinàl dell'Ors verso nord-est


Il pinnacolo con il canalino del bivio di m.1865 per le pale dei Camosci e la cengia del  divertente canalino visto al ritorno. Le difficoltà del caminetto sono di 1° grado.


Traversando a nord per la banca alla base del canalino roccioso per circa cinquanta metri si può osservare il pascolo con grandi massi ove è sito il vecchio ricovero di pastori (m.1845) detto 'Grand Hotel M.Coro'

La vista esterna ed interna del ricovero (m.1845) che può ospitare quattro-sei persone. L'orientamento della apertura volge a Sud-est con bel panorama sulla S'ciara nord.



   I 'Castelli' di roccia quasi alla sommità del M.Coro con stratificazioni simili ai 'libri di S.Daniele' del M.Borgà


  
   ex  ometto di vetta verso il Burèl          Dalla vetta del M.Coro verso i lunghi prati sommitali a N-Est



                I lunghi e grassi pascoli sommitali del M.Coro che offrono una pendenza rilassante
                 
                         Il M.Cielo ed il M.Vallaràz con il M.Civetta come sfondo, in basso a sx la S'ciesora


  Dalla vetta la maestosa vista sul Gruppo della Schiara , in primo piano le Pale Magre con la forc. del Balcòn


     Verso le Pale Magre e la Forc. del Balcòn con le banche oblique a dx che portano verso forc. Viel e Sperti


Descrizione del Percorso:
Dal Rif. F.Bianchèt  si sale obliquamente sul prato verso Sud-est (paletto segnaletico) per sent. 503 comune alla salita del M.Schiara sino al bivio di m.1310 (segnaletica) dove si prende a sud-ovest per ampia mulattiera. Il percorso aggira la costa boscosa linearmente senza tornanti sino ad un prato a m.1360 ove era sita una baracca in legno (rimane solo la spianata). Si sale dapprima diretti verso sud e poi con numerosi tornanti si va a lambire il Boràl de Làip che andrà poi risalito al centro per ghiaie sino a m.1490 dalla cui quota il sentiero  volge ad ovest nel bosco. (Alla quota di m. 1545 dove la mulattiera comincia a svolgersi in leggera discesa, vi è il bivio non segnato del vecchio sentiero che porta nel Van della S'ciara con saliscendi alla quota media di 1600 m. ma non più frequentato e pieno di schianti e vegetazione).
Il percorso sbuca poi in un ampio vallone pratoso che viene attraversato e si giunge poi al colle erboso privo di vegetazione ove era sita la Malga di Castelàz (m.1609 IGM) ora rudere. Si passa a monte adiacente ai ruderi ed il sentiero volge a sud ad una selletta (m.1610) e poi prosegue in leggera discesa.

NB: dove la discesa finisce ed incomincia la salita, si stacca verso ovest una traccia che aggira in leggera salita tutto il vallone sottostante le Costa dell'Ors o del Castelaz, raggiungendo la costa nord della Pala dei Camosci alla quota di m.1650 dove su per la costa una traccia porta ad un ricovero naturale in una rovina di massi – lasta di roccia appoggiata a m. 1845 c.  e da qui dapprima per facili roccette e poi per prati in vetta al M.Coro

Il sentiero ora si fa molto ripido e con stretti tornanti passando sotto alla fascia di roccia mista a conglomerato, in direzione sud (piccoli anfratti) esce sulla cresta (segni) alla quota di m.1805, Qui si gode di uno stupendo panorama sul Burel e Pale del Balcòn versante nord. La profondità della Val Ru da Molin è impressionante.
Si va per sentiero di cresta ad ovest  e si scende  in un catino erboso con grosse pietre, indi ancora per cresta sino al Lavnàl dell'Ors a m. 1798 (Vi è una tabella che indica il Boràl dell'Ors 1800 m.)

(NB: è possibile notare piccole guglie con sratificzioni orrizzontali tipo i 'Libri di S.Daniele' del M.Borgà sopra Erto, erano rocce preziosissime per la copertura delle costruzioni perchè si sfaldano a sfoglia con laste leggere e trasportabili)

Alla quota di m.1865 si perviene ad una singolare guglia che permette, nel canalino a monte, un facile passaggio con seguente piccola cengia che porta alle praterie sommitali. Segni bianco-rossi ambo i lati della fessura.
Da questa quota, rasente le rocce a nord-ovest (100 m.) si può pervenire ad una rovina di massi o 'masiera' presso il 'Gran Hotel M.Coro di Piero Rossi, un ricovero di pastori ottenuto dal posizionamento naturale di una grande lasta di roccia appoggiata ad altri massi  m.1845 – vedi nota precedente)

Superato il divertente caminetto con seguente piccola, salda cengia, si risale la costa erbosa e la seguente prateria (una pacchia per gli ovini, ma anche bovini...) con pendenza rilassante giungendo all'ometto di vetta. Libro delle firme in una esemplare scatola metallica. m.1985.
Ore 2.45
Non vi è acqua sul percorso.
E' consigliabile il ritorno per la stessa via.



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