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Malga Lavazeit - Piumovimento trekking dalle Dolomiti

(Sito parzialmente in costruzione)
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Malga Lavazeit

Dolomiti > Cortina-Cadore-Comelico > Cadore > Cadore sx Piave
ANELLO   PER   MALGA   LAVAZEIT
(dal passo della Mauria per il Colròsolo)


E’ una escursione non difficile, richiede però attenzione, capacità di riconoscimento del territorio con carta topografica in quanto i sentieri, seppur ampi e non pericolosi sono scarsamente frequentati seppur in parte segnati. La ricca vegetazione estiva richiede spesso occhio attento per individuare il sentiero tra i prati.
L’interesse di questi luoghi sfugge al turista che non sia a conoscenza della storia locale recente. Va detto subito che su questo percorso calpesteremo luoghi dove si e’ aspramente combattuto durante la guerra di indipendenza del 1848 e durante la prima guerra mondiale, dove dopo Caporetto il fronte di sfondamento austriaco e’ stato il M.Colròsolo con i suoi valichi delle sue pendici ovest. L’austriaco ha sfondato due volte sullo stesso punto. Solamente una croce in ferro sul Col Pioi ricorda questi eventi, ma le trincee sono ancora visibili ed i sentieri ancora praticabili ci aiutano a non perdere il ricordo.
E' molto importante sottolineare che gli austriaci conoscvano alla perfezione il territorio dal 1804 quando l'equipe di cartografi al comando del Barone Von Zach cartografarono con strumentazione scientifica tutto l'allora  territorio del Ducato di Venezia. In particolare il cartografo che rilevò questa zona fu il Cap.Wenzi ed il Ten. Lenardini.
VON ZACH -1798-1805 -Il ducato di Venezia nella carta di Anton Von Zach  - Editore Fondazione Benetton-Grafiche Bernardi Pieve di Soligo ,Tv-2005

  
AVVICINAMENTO
Provenendo da Lorenzago si parcheggia l’auto presso il tornante prima del passo, quotato mt. 1299. Vi e’ una casera ed una stradina che si inoltra a sinistra verso est.
Indicazioni C.A.I. per Malga Lavazeit e Stabie.


                                                         Ex malga Lavazeit adibita a Bivacco
DESCRIZIONE
Si segue la stradina asfaltata che con media pendenza in mezzo al bosco di larici e pini si inoltra verso est, tagliando la costa boscosa immediatamente a monte del passo della Mauria e sottostante al M.Vente.
Si possono subito notare a destra della strada le trincee italiane a difesa del passo, che corrono parallele alla strada ormai franate ma ben evidenti nonostante il fogliame e l’erba. Si prosegue per la strada in piano per un paio di chilometri superando molte casere sino alla localita’ di Stabie (mt.1373) dove si incontra dapprima il bivio verso destra (ovest) con il sentiero n.336 che porta verso Mezzarazzo e Lorenzago.
Ore 1 circa dalla Mauria.
NB: i prati di Mezzarazzo sono stati meta di gite del Pontefice Paolo VI° negli anni 1996/7
Duecento metri più avanti di fronte ad una casera presso un altro bivio si tralascia la pista diritta a sinistra che porta in direzione di  Laggio (sent. N.336) e si segue la pista a destra (sent.n.207) che prosegue in piano verso la costa Nord-ovest del Col Pioi.
Lasciata a sinistra un’ultima casera in muratura si prosegue in salita per il bosco e poi la pista segue verso sud-est la costa del M.Pioi e diviene poi mulattiera.

NB:Si possono notare a destra le trincee ancora visibili e laddove la mulattiera scorre in  leggera discesa la trincea di sbarramento  taglia il pendio e la mulattiera la attraversa.
Piu’ avanti in corrispondenza di un canalino sassoso che scende dal M.Pioi alla quota di mt. 1429 sale il percorso segnato (segni rossi, sent.n. 329) che porta molto ripidamente al passo del Landro da Nord.  

Superato il canalino sassoso dove sale la scorciatoia per il Passo del Landro si prosegue pressoche’ in piano e si perviene ad un altro bivio proprio dove la costa si fa più ripida e rocciosa. Il sentiero che cala porta ad una sottostante capanna ed ancor più giù porta all’Albergo Cridola in Val Tagliamento.

NB: in questo punto durante il primo conflitto mondiale avvenne un contatto con gli austriaci che vennero respinti al di la della costa Bordona. Il luogo si presta bene ad essere tenuto a bada anche da pochi uomini.

Si sale per mulattiera sempre larga ma piu’ esposta e si perviene in piano presso la Costa Bordona che cala a Sud della cima del Col Pioi. La costa e’ boscosa e presenta un sentiero che sale (Segnaletica alta via nr.6) verso il Col Pioi ed uno poco evidente per il fogliame seppur largo , circa trenta metri oltre la costa sul versante est cala diagonalmente verso sud giù per la costa sino all’Albergo Cridola.
Si prosegue per la mulattiera e con qualche saliscendi si perviene sul greto del torrente Purone ove vi e’ una opera di  sbarramento forestale in cemento.
Ore 1 circa da Stabie.

Si mantiene sempre la destra orografica salendo a sinistra dello sbarramento e poi ci si inoltra per la traccia che sale dapprima al centro delle ghiaie e poi si inoltra sulla sponda sinistra del torrente (destra orografica) e sale su per la costa per sentiero ben battuto, piuttosto ripido a stretti tornanti.

NB: bisogna stare attenti a non passare sul versante sud del torrente in quanto vi e’ un sentiero che a sud dello sbarramento porta agli Stàvoli Puròn, ma non e’ il nostro percorso.    

Si passa alti attraverso il bosco di pini sopra ad una frana superando molte vallette e poi attraversato un prato dal quale si gode un ottimo panorama sul Colròsolo il sentiero sale una costa boscosa e ne esce tagliando una costa ed oltrepassando il torrentello che cala dalla forcella Torondon a circa 1750 mt.
Si segue la mulattiera verso sud sino ad un bivio dove si prosegue per il sentiero di  destra e si perviene alla Casera di Malga Lavazeit. (mt.1813) in qualche minuto.
Ore 1.15 circa dallo sbarramento sul Torrente Purone, ore 3.15 dal passo Mauria.


                                                 Il ColRòsolo dalla Casera Lavazeit

NB:  La casera e’ in ottime condizioni e ben tenuta. Presenta una cucina con ‘Larin’ tavola e sedie, una stanzetta adibita a notte con sei brande a castello ed una stanza superiore (normalmente non aperta) dove vi sono una dozzina di brande a castello in legno. Pure l’isolamento e l’arredamento e’ in legno.
Di fianco alla casera una malga diruta ed una fontana d’acqua. La radura antistante permette un’ottimo panorama sul M.Cridola .
A nord, oltre la bandiera, il pratoso Colròsolo e’ un ottimo pascolo per bovini ed ed ovini delle malghe circostanti.

Dalla Malga Lavazeit si ripercorre a ritroso il sentiero sino al bivio, da questo si prosegue in piano sino al rivo che cala da forcella Torondon e lo si oltrepassa (segnaletica) seguendo il sentiero che in piano ed in leggera salita porta al ‘Cadin’ erboso sottostante il M.Colròsolo. Ad est il valico erboso della Sella (Paramussa) offre un agevole valico verso le pendici ovest del M.Tudaio di Razzo.
La vegetazione in questo punto lascia la scelta del percorso piu’ al turista  che alla traccia su terreno, noi punteremo in leggera salita al di la della conca sulla verticale della cima del Colròsolo, superando una spalla erbosa e riprendendo il sentiero che si inoltra nel bosco pianeggiante verso ovest. L’imbocco del sentiero non e’ segnato ma il sentero è subito molto evidente e largo e si inoltra circa dieci metri più in quota del catino erboso.

NB: lo sfondamento austriaco della prima guerra mondiale avvenne frontalmente con motivi diversivi presso il Passo della Mauria, la vera azione tattica fu il martellamento del fianco destro: quella di aggirare la Mauria per il valico di Stabie che però resisteva molto bene e per il passo del Landro che veniva tenuto eroicamente da un pugno di soldati. Le truppe austroungariche percorsero il sentiero che ora stiamo descrivendo, fecero una azione diversiva verso il valico erboso della Sella ma in realtà imboccarono la strada militare che dalla Sella taglia a sud il Colròsolo sino al col del Legner, di qui aggirarono il passo del Landro, lo presero ed aggirarono per la Val Prendera le posizioni di Stabie e quindi della Mauria. Così si ebbe il secondo sfondamento delle posizioni italiane fatto con la stessa tattica del 1848.  (W.Musizza-De Donà  “L’oltrepiave nel risorgimento nazionale” e  “ Dalle Dolomiti al Grappa”)  

Si prosegue per la strada militare un tempo molto larga ed ora quasi sommersa dalla vegetazione che scorre pressochè pianeggiante con bel panorama sulla costa dove si erge la casera Lavazeit, poi il tracciato sale per sboccare sui prati paludosi che portano alla costa prativa denominata Col di Legner, qui perviene in salita diagonalmente da sud il sentiero Nr.336. Il panorama e’ molto buono.
Ore 1.15 dalla Malga Lavazeit.

NB: dal versante est del piano sommitale del colle una pista forestale porta sino alla malga Doana (30 min.) e da qui alla statale che sale verso Casera Razzo da Laggio.
Sulla sommità del Col di Legner, sul bordo sud del colle  vi sono ancora le buche delle trincee difensive italiane, franate ma ancora ben riconoscibili.

Si imbocca il sentiero nr.336 che avevamo notato arrivando al Col di Legner e che cala diagonalmente a sud dello stesso. E’ molto panoramico e ci porta in discesa sempre a sud della costa sino al Passo del Landro. (mt.1820)

NB: Vi è realmente una grande croda con sotto un landro. Verso nord il sentiero cala per la val Prendera e subito presenta un bivio dove la diramazione di sinistra (ovest) porta giù verso Stabie per il canalino sassoso descritto precedentemente (sent.n.329)  
Verso sud in dieci minuti si arriva per sentiero sulla dx orografica della valle alla malga Pioi (mt.1741- Zopè)  


....Chiamati quì al sacrificio il 1° novembre 1917 per dar respiro alla ritirata della IV armata del Cadore quattro indomiti bersaglieri a chi passa chiedono una preghiera che vinca l'oblio...


Dal passo del Landro si prosegue sul filo di cresta salendo verso la sommità del Col Pioi, superando l’unico segno del ricordo per il manipolo di uomini che tennero sino alla morte il passo del Landro durante il primo conflitto: una croce di ferro, con filo spinato e bombe a mano. Superato questo luogo si sale in cinque minuti sulla vetta del colle.
Il panorama e’ molto ampio e molto interessante sul versante del Cridola. (mt.1863)
Si cala verso sud per la Costa Bordona dapprima su sentiero piuttosto aereo e ripido ma non difficile e nemmeno pericoloso.
IL sentiero diviene poi mulattiera mano a mano che si scende, viene sempre seguita la costa boscosa con tornanti e quindi la mulattiera si raccorda tra il fogliame  con il percorso che avevamo percorso precedentemente, dove vi e’ il bivio e la segnaletica per l’alta Via n.6. sul sentiero 207 alla quota di mt.1500.
Ore 1 dal Col del Legner.   
Ora, ripercorrendo a ritroso il sentiero n.207 verso Stabie, si raggiungerà il passo della Mauria in circa ore 1.15.

Dislivello 700 mt. Circa
Acqua abbondante sino a Malga Lavazeit.
Ore 7 circa

                                                        La Val Tagliamento




Sopra sono descritti i movimenti delle colonne austriache il cui sfondamento avvenne presso Stabie, la stessa tattica venne usata nel 1848 contro Pier Fortunato Calvi. 'Dalle Dolomiti al Grappa' di Walter Musizza e Giovanni De Donà ed. DBS - pagg. 107-111.


Kriegskarte di Anton Von Zach 1798-1805  - ritaglio tav.XIV-6 zona Mauria. Cartografo Von Richard. Gli austriaci conoscevano in dettaglio il nostro territorio dal 1805. La carta di guerra rimase segreta sino al 2005.
VON ZACH -1798-1805 -Il ducato di Venezia nella carta di Anton Von Zach –  Editore Fondazione
Benetton-Grafiche Bernardi Pieve di Soligo ,Tv-2005 -




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